Come si partecipa
Dopo la 3^ edizione di cheFare, non ne abbiamo ancora lanciata una 4^. Quando saremo pronti con qualcosa di nuovo ne daremo notizia attraverso il sito www.che-fare.com, la pagina facebook CheFare e la newsletter a cui potete iscrivervi da qui. cheFare è tante altre cose oltre al bando, continua a seguirci e scopri tutti i nuovi progetti di cheFare qui.
Il bando cheFare è rivolto a imprese non profit, low profit e profit: associazioni, comitati, organizzazioni di volontariato, fondazioni, imprese sociali, società di persone, società di capitali, società cooperative, società consortili, organizzazioni non governative, associazioni di promozione sociale, Onlus, associazioni e società sportive dilettantistiche.
No. Il bando è aperto esclusivamente a associazioni, comitati, organizzazioni di volontariato, fondazioni, imprese sociali, società di persone, società di capitali, società cooperative, società consortili, organizzazioni non governative, associazioni di promozione sociale, Onlus, associazioni e società sportive dilettantistiche.
Si se ha un codice fiscale, un legale rappresentate e uno statuto.
No, a meno che non abbiano un codice fiscale, un legale rappresentate e uno statuto.
Certamente. La costruzione di reti e relazioni è uno dei requisiti in base ai quali i progetti verranno selezionati. Stabilite qual è il capofila e descrivete con cura come e con quali soggetti intendete realizzarlo.
Si se l’ente capofila è italiano e il progetto viene realizzato in Italia.
No, devono avere sede in Italia.
No, devono essere realizzati in Italia.
Per progetto culturale si intende ogni genere di progetto che operi nel campo della cultura umanistica generalmente intesa: letteratura, musica, teatro, danza, pittura, cinema, video, fotografia, arti plastiche, performing art, editoria, filosofia, scienze umane.
Si.
Si.
Un solo progetto.
Una sola volta, nel caso di invii multipli verrà preso in considerazione solo il primo invio.
No, a meno che non si presentino come associazione o fondazione o impresa.
Che cos'è cheFare
cheFare è un’associazione non profit. È un bando e un progetto editoriale, uno strumento per indagare le trasformazioni del presente e le strade del futuro. È uno spazio che permette ad associazioni e imprese profit e non profit di sviluppare il proprio fare, dando vita a collaborazioni diffuse e attivando network territoriali. cheFare è una piattaforma per la mappatura, la votazione e la realizzazione di progetti di innovazione culturale in Italia. Il progetto promuove la coniugazione dei valori di impresa e di sostenibilità economica con quelli della cultura. cheFare è un progetto dell’associazione culturale cheFare ed è co-prodotto da un network di soggetti partner: Doppiozero, Fondazione Fitzcarraldo, Avanzi, Make a Cube3, Iris Network, Liberòs, Case del Quartiere, Fondazione lettera27, Rena, LegalHub, IlSaggiatore. Media Partner: Vita, Giornale delle Fondazioni, Artribune, Gli Stati Generali. Patrocinio: Regione Puglia – Assessorato alle politiche giovanili e cittadinanza sociale – Bollenti Spiriti. Con il contributo di Fondazione Cariplo.
cheFare si rivolge a un ambiente composito e che comprende il mondo della cultura, il mondo dell’innovazione sociale, le associazioni culturali, le fondazioni, le imprese sociali, i lettori, la società civile, le organizzazioni culturali non profit e profit.
I progetti possono essere ancora da realizzare o essere già esistenti ma necessitare di un potenziamento. Entrambi i casi sono contemplati e accettati.
Come votare
Registrati al sito (puoi farlo da ogni scheda progetto), e clicca Vota. Riceverai sulla casella di posta indicata nel momento della registrazione due mail distinte. La prima contiene la password necessaria se vorrai votare anche per altri progetti in un secondo momento. Conservala con cura, potrà servirti ancora. La seconda contiene un link. Cliccalo per confermare il tuo voto!
Perchè i 10 progetti che otterranno il maggior numero di preferenze online saranno ammessi alla fase finale del bando, durante la quale la giuria sceglierà chi, dei 10 finalisti, si meriterà di vincere.
Quest’anno verranno premiati 3 progetti con 50.000 euro ognuno.
La cache del sito non aggiorna i dati simultaneamente e a volte ci può essere uno sfasamento di alcuni minuti. Inoltre molto dipende dalla connessione attraverso la quale viene effettuato il voto. Infine, i voti sono sottoposti a verifica incrociata.
Si.
Sarà possibile votare dalle ore 10.00 del 9 settembre 2015 alle ore 18.00 del 5 novembre 2015.
Puoi votare per tanti progetti quante sono le tue preferenze.
No, il sistema non accetta più voti per lo stesso progetto provenienti dal medesimo utente.
I 10 progetti che avranno ottenuto il maggior consenso accederanno alla fase finale di cheFare e verranno valutati dalla giuria che sceglierà il vincitore.
– Controlla nella cartella di Spam! La mail dovrebbe arrivarti entro 10 minuti, se non la vedi controlla: alcuni sistemi automatici possono “confondare” la nostra mail di conferma e metterla lì.
– Controlla di aver digitato correttamente il tuo indirizzo di posta in tutte le sue parti (username e dominio). I refusi sono più comuni di quanto si pensi! Per esempio se il tuo indirizzo è mario.rossi@gmail.com controlla di non aver scritto maro.rossi@gmail.com o mario.rossi@gmail.vom o mariorossi@gmail.com, etc.
– Se hai votato mentre eri in treno o con una “chiavetta”, sappi che quel tipo di connessione è incostante e questo può creare dei problemi in fase di voto.
– Se durante la digitazione del tuo indirizzo hai usato per sbaglio il maiuscolo (dove non dovevi) il tuo indirizzo non verrà riconosciuto e non potrà quindi essere utilizzato per inviarti la mail di conferma voto.
Se durante la registrazione ti appare il messaggio “Impossibile procedere con la registrazione. Nome utente già presente”, contattaci a posta@che-fare.com.
Come funziona
Non ci sono limiti prefissati perché l’estrema varietà dei progetti non lo permette. Gli elementi temporali devono però essere chiaramente dichiarati e dimostrabili. Entro l’anno il progetto deve aver mosso i primi passi e rendersi disponibile al programma di monitoraggio previsto dal bando.
Il bando è organizzato in tre fasi.
La prima fase va dal 13 maggio al 1 luglio 2015. Questo periodo è dedicato alla raccolta dei progetti elaborati da parte dei soggetti proponenti. Al termine di questa fase un team di esperti selezionerà a proprio insindacabile giudizio fino ad un massimo di 40 fra tutti i progetti, sulla base di criteri comunicati nel testo del bando.
La seconda fase avrà inizio il 9 settembre e si concluderà il 5 novembre 2015. Durante questa fase i progetti selezionati verranno sottoposti alla votazione on-line.
I 10 progetti che avranno raggiunto il più alto numero di voti accederanno alla terza e ultima fase, durante la quale una giuria offline di personalità di spicco del mondo della cultura sceglierà i 3 progetti più meritevoli. Questa terza fase inizierà il 27 novembre e si concluderà con la proclamazione del vincitore il 16 dicembre 2014.
cheFare si basa sull’idea che per riconoscere e far riconoscere valore economico alla cultura è necessario che i progetti culturali abbiano una forte valenza sociale e territoriale. Per questo motivo l’intero processo di cheFare premia le capacità dei soggetti proponenti di mobilitare le proprie reti sociali, attraverso il voto on-line e la capacità di narrazione che progetti e soggetti suscitano nel territorio. Far conoscere il proprio progetto è determinate per farsi votare e raccogliere così numerosi voti. La capacità di narrarsi e autonarrarsi sarà invece uno degli elementi determinanti in base ai quali la giuria deciderà il vincitore.
Il team di esperti selezionerà i progetti che meglio soddisfano i seguenti requisiti:
– capacità di relazione e interazione con soggetti terzi attraverso la costruzione di reti territoriali e reti on-line;
– ricerca di forme innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura;
– scalabilità e riproducibilità dei progetti, che devono ambire ad un ulteriore sviluppo dimensionale e/o alla replicabilità in condizioni e ambiti differenti;
– sostenibilità economica nel tempo;
- equità economica e contrattuale dei lavoratori impiegati;
– centralità di azioni volte ad avere un impatto sociale e territoriale positivo (coesione sociale, accesso alla cultura);
– tutte quelle pratiche e strategie che intendono la cultura come bene comune;
– impiego di tecnologie e filosofia opensource.
La giuria analizzerà i 10 progetti che avranno ottenuto più voti on-line secondo criteri qualitativi e non solo. Infatti ai partecipanti giunti a questa fase verrà chiesto di presentare il business plan del progetto per metterne in luce tutte le caratteristiche.
No, il tuo business plan non verrà reso pubblico. Verrà richiesto esclusivamente nella terza fase e sarà visionato solo dalla giuria e da un ristretto gruppo di membri del Network di cheFare, come indicato nel bando.
I progetti che passeranno la prima fase di selezione verranno messi online per la votazione del pubblico. Sul sito comparirà una breve descrizione del progetto e/o i documenti presentati ai fini della partecipazione al Bando. Questi documenti potranno essere utilizzati da cheFare, dai Partner e dai Media Partner nell’ambito della loro attività di comunicazione ordinaria e straordinaria sul sito di cheFare, sui Social Network e su altri canali di comunicazione a mezzo Internet, radio, stampa e televisione.
I 50.000 euro verranno erogati in due tranche da 25.000 euro. La prima tranche verrà erogata entro un mese dalla proclamazione del vincitore. La seconda verrà erogata con altri due versamenti cadenzati da 12.500 euro ciascuno. Durante questo periodo avverranno una serie di incontri periodici di monitoraggio al fine di ottimizzare gli aspetti economici e di impatto sociale e verificare la trasparenza di spesa del progetto.
L’erogazione del premio è vincolata alla partecipazione ad incontri periodici di monitoraggio per facilitare l’impatto sociale del progetto vincitore e garantirne la trasparenza di spesa.
Si. Il progetto di spesa del tuo progetto può essere superiore ai 50.000 euro. A cheFare interessa la sua scalabilità e riproducibilità e che rispetti i requisiti richiesti.
Tecnicamente si ma poiché il contributo esiste per implementare le attività dei soggetti proponenti, valutatori e giuria favoriranno i progetti che meglio impiegheranno il premio.
No.