Un progetto di rigenerazione sociale e urbana partecipata, basato sulla street art e le comunità del quartiere di contesti considerati sensibili e marginali

StreetArt Factory

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Il progetto

StreetArt Factory è un progetto di promozione sociale rivolto a contesti considerati sensibili e marginali: un format basato sulla street art, per arginare dinamiche di emarginazione sociale – dispersione scolastica, problemi economici, razzismo, ghettizzazione, analfabetismo, disabilità – e rigenerare le aree urbane interessate.
L’idea è quella di realizzare un ciclo di laboratori di pittura creativa ad hoc per il target sensibile in un determinato contesto (d’ora in avanti “gruppo di comunità”), utilizzando i disegni come bozzetti da riprodurre sui muri del quartiere, con l’aiuto di uno street artist professionista e la collaborazione della comunità stessa. Con l’iniziale campagna di crowdfunding, per coprire i costi d’implementazione, la comunità locale viene coinvolta attivamente nel progetto veicolandone al tempo stesso il valore sociale.
Il progetto, col nome di Borgo Vecchio Factory, è già stato sperimentato con successo a Palermo, nel quartiere di Borgo Vecchio. Si tratta di un antico quartiere abitato per lo più da famiglie con gravi difficoltà economiche, con un alto tasso di disoccupazione, un diffuso analfabetismo e un insufficiente livello di scolarizzazione. In questo contesto il progetto Borgo Vecchio Factory, non solo ha raggiunto il suo obiettivo di lotta alla dispersione scolastica sulla comunità locale e i bambini ma ha anche portato l’attenzione mediatica, dell’amministrazione e di nuove forme di turismo alternativo a rivalutare la situazione del quartiere.
StreetArt Factory mira a intercettare il gruppo di comunità individuato, innescando un graduale avvicinamento alla comunità di quartiere. Attraverso il coinvolgimento e l’interesse dell’opinione pubblica, stimolati dalla campagna di crowdfunding e dal rapporto di fiducia con gli operatori locali, è possibile realizzare un progetto che produca effetti benefici in modo trasversale, con costi e orizzonti temporali molto ridotti, generando, dal basso e attraverso la co-creazione di opere d’arte collettive, la rivalorizzazione del patrimonio urbano.
Il progetto prevede di replicare il format in altri contesti sensibili, come ad esempio il quartiere di Librino a Catania (“Librino Factory”) e quello di Scampia a Napoli (“Scampia Factory”).
Il disagio vissuto da alcuni quartieri marginali, a Palermo come nella maggior parte delle grandi città italiane ed europee, è fortissimo e particolarmente problematico sia nella relazione tra i cittadini che con l’amministrazione locale. Con il metodo della peer education si può favorire la rigenerazione urbana e allo stesso tempo arginare fenomeni di emarginazione sociale, interagendo con il contesto e agendo sulla sua trasformazione. Il fenomeno della dispersione scolastica, ad esempio, è ancora molto diffuso in Italia, soprattutto nel mezzogiorno (25,8% Sardegna, 25% Sicilia, 21,8% Campania). La situazione infrastrutturale, in questi quartieri, è spesso lasciata a se stessa e all’insegna di opere abusive, edifici crollati o abbandonati riadattati ad alloggi di sopravvivenza. L’arte pubblica avvicina le sensibilità degli abitanti a riconsiderare il luogo in cui vivono.

Il soggetto proponente

PUSH è un’organizzazione no-profit con sede a Palermo, un laboratorio di ricerca che sviluppa soluzioni creative e tecnologiche per l’innovazione sociale, racchiudendo diverse esperienze e professionalità in campo sia tecnologico/informatico che sociale. Le aree di lavoro principali comprendono la progettazione, la comunicazione e lo sviluppo di servizi; PUSH è gestito a più livelli da giovani e giovanissimi appassionati che hanno riscoperto il valore e l’importanza di prendersi cura della città di Palermo e dell’ambiente urbano in generale, tramite l’innovazione digitale. PUSH è nata con l’obiettivo di “spingere” le comunità, le pubbliche amministrazioni e gli enti locali a divenire parte attiva del processo di rinnovamento urbano attraverso una nuova progettualità improntata all’innovazione sociale. PUSH abbraccia, sposa, condivide e “cova” progetti e idee di rigenerazione urbana e sociale attraverso un approccio olistico, transcalare, mutidisciplinare e crossmediale.